Posa in opera di blocco in cemento multicamera

MASSELLI E LASTRE

Il pavimento in masselli si definisce autobloccante perchè realizza in opera una superficie di elementi in calcestruzzo che vengono posati a secco su letto di pietrisco/sabbia e sigillati con sabbia fine asciutta, in grado di sviluppare una efficace distribuzione dei carichi superficiali attraverso il piano di appoggio e l’attrito generato nei giunti. Schema tipo di una pavimentazione in masselli autobloccanti: le definizioni sono quelle riportate nelle normative nazionali.

Cordolo: sequenza di elementi perimetrali aventi la funzione di contenere ed opporsi alla spinta esercitata dai masselli.

Giunto: interspazio esistente tra massello e massello posati adiacenti e tra questi e gli elementi di contorno e/o inseriti nell’area pavimentata.

Rivestimento: strato di finitura avente la funzione di conferire alla pavimentazione determinate caratteristiche e prestazioni meccaniche, chimiche, fisiche, ergonomiche, estetiche, di durabilità, ecc.

Allettamento di Posa: strato a spessore costante adeguatamente livellato avente la funzione di ricevere gli elementi di rivestimento autobloccanti.

Nel caso in cui si utilizzano masselli/lastre a spigolo vivo si consiglia di posizionare un distanziatore di 2 mm sulle fughe, al fine di evitare rotture degli angoli dovuti ad eventuali avvallamenti del sottofondo o oscillazioni dei manufatti.

Manuale Sottofondi per pavimentazioni (PDF)

MANUTENZIONE DELLE PAVIMENTAZIONI

La necessità di dover rimuovere una pavimentazione rientra in quegli interventi interventi di ripristino dovuti a cedimenti o interventi di bonifica localizzati della pavimentazione. I cedimenti generalmente sono dovuti ad una inadeguata preparazione del sottofondo, oppure all’utilizzo della pavimentazione per una destinazione d’uso più importante rispetto a quella per la quale era stata progettata. Si riportano di seguito descritte le modalità operative per un corretto smontaggio e nuova messa in opera della pavimentazione in masselli autobloccanti.

  1. a) Individuata l’area di intervento, questa dovrà essere segnalata per la sicurezza del lavoro. Si precisa che i masselli rimossi verranno riutilizzati.
  2. b) La fase più delicata dell’operazione di rimozione consiste nell’asportazione del primo massello. La prima operazione è lo svuotamento del giunto dalla sabbia di sigillatura che circonda tale massello, per consentirne l’estrazione. Una volta completato lo svuotamento del giunto, il massello può essere facilmente estratto. Rimosso il primo massello, l’asportazione degli altre elementi sarà più agevole: si utilizzerà un qualsiasi utensile da cantiere per fare leva, agendo sul lato più corto dei masselli. Ciascun elemento integro, una volta estratto, dovrà essere ripulito dalla sabbia che tende a rimanere attaccata alle superfici laterali.
  3. c) La sabbia di allettamento potrebbe essere riutilizzata in fase di ripristino della pavimentazione: in tal caso prima di rimuoverla l’operatore dovrà allentarla facendo uso di un rastrello, quindi asportarla prestando attenzione a non contaminarla con materiali provenienti dal sottofondo che ne impediscano l’impiego successivo.
  4. d) Completato l’intervento, si procederà al ripristino del sottofondo.
    In primo luogo si dovrà compattare il fondo scavo, quindi disporre e compattare tramite una piastra o un pestello vibrante il materiale precedentemente rimosso, oppure il materiale non legato di nuova fornitura, opportunamente umidificato in loco se necessario, procedendo per strati dello spessore di 10 ÷ 15 cm circa
  5. c) Prima di ripristinare la sabbia di allettamento si dovranno inoltre riallineare i masselli delimitanti l’area di lavoro, utilizzando una mazzetta in gomma. Nel ripristino della pavimentazione conseguente a scavi a sezione ristretta il livello della sabbia di allettamento dovrà trovarsi al di sopra di tale piano di 7 e 13 mm, rispettivamente all’estremità ed al centro dell’area di lavoro: è pertanto opportuno utilizzare guide di staggiatura convesse. La convessità del piano di posa servirà a facilitare l’inserimento dei masselli ed a compensare i cedimenti differenziali indotti dai carichi successivamente applicati, garantendo la planarità della pavimentazione in esercizio.
  6. d) Preparato il piano di allettamento si può procedere alla posa dei masselli secondo la disposizione originaria della pavimentazione. Preliminarmente si devono fissare i riferimenti di allineamento per la posa, ad interasse di 2÷3m, costituiti da fili tesi e ben fissati all’estremità. Terminata la posa in opera dei masselli la larghezza dei giunti deve essere uniforme e non superiore a 3 mm: si procede ad un primo intasamento con sabbia fine asciutta e quindi alla vibrocompattazione a mezzo di piastra munita di tappetino protettivo in gomma o similare. Si completa infine l’intasamento con una seconda e definitiva stesura e spazzolatura di sabbia di sigillatura, verificando la perfetta saturazione dei giunti.
    Al termine dell’intervento la zona trattata dovrà risultare finita ad una quota lievemente superiore rispetto al livello originario, comunque non eccedente i 2mm, in corrispondenza delle estremità, ed i 5mm al centro dell’area di ripristino. Sarà sufficiente un breve periodo di tempo e di esposizione ai carichi di esercizio perché qualunque traccia dell’intervento venga a sparire e sia ripristinata la planarità della pavimentazione.

Manuale di posa Masselli (PDF)

LA PULIZIA DELLE PAVIMENTAZIONI

La nostra azienda da vita alle vostre pavimentazioni per esterni risolvendo il problema delle pulizie grazie ad un servizio preciso ed accurato per i problemi di alterazione superficiale, intervenendo con le attrezzature idonee di assistenza post vendita in qualsiasi situazione.

Il massello di calcestruzzo possiede una superficie leggermente ruvida che, per propria natura, può assorbire sporcizia (come avviene anche per altri materiali utilizzati in esterno). Con un’accurata pulizia, si possono ottenere sempre ottimi risultati. Il lavaggio con acqua e normale detersivo per pavimenti è in genere sufficiente per ridare brillantezza ai masselli. Solo in caso di macchie localizzate si può intervenire con prodotti specifici. Macchie causate da foglie o residui vegetali, Macchie di grasso, Tracce di vernice, Tracce di pneumatici, Erba e muschio, ogni situazioni può essere risolta con interventi mirati.                                                                                   

EFFLORESCENZE, UN FENOMENO ASSOLUTAMENTE NATURALE
Per efflorescenze si intendono quei depositi di sali visibili (biancastri) che si formano sulla superficie di mattoni a vista, intonaci o i pavimenti. Questi sali sono generati a seguito della semplice evaporazione dell’acqua nella quale erano disciolti quando ancora si trovavano nella massa del calcestruzzo. E’ importante ricordare che l’efflorescenza è un fenomeno naturale e assolutamente imprevedibile. ll tempo cancella naturalmente eventuali efflorescenze che si presentano come macchie bianche.                         
Generalmente le efflorescenze scompaiono con l’effetto della pioggia, una rimozione accelerata, se richiesta, avviene bagnando con acqua la superficie, spazzolando con una soluzione di acqua e acido cloridrico (1:10) e lavando abbondantemente con acqua.

GRIGLIATI

Dev’essere predisposto un adeguato piano di appoggio del sottofondo, costi e costipato e livellato, sopra di esso deve essere steso uno strato di allettamento o riporto di posa composto da sabbia alluvionale o di frantumazione di spessore 3-5 cm. Gli elementi grigliati dovranno essere posati direttamente sul letto di sabbia livellato, le cavità e gli spazi tra i giunti vengono riempiti con materiale idoneo per consentire l’inerbimento, di spessore maggiore di circa 2-3 cm la superficie di utilizzo. Infine la pavimentazione viene compattata mediante impiego di opportune apparecchiature. Al fine di evitare rotture a flessione degli elementi, la pavimentazione dovrà essere considerata agibile solo dopo tale operazione. Nel caso in cui la posa in opera avverrà su scarpate, pendii o sponde stradali, si dovrà porre particolare attenzione al riporto di posa, che dovrà essere costituito da materiali drenanti e nello stesso tempo stabili in fase di realizzazione dell’intervento e di esercizio della pavimentazione. Nel caso si presentassero pendenze elevate, è raccomandato l’impiego di elementi di contenimento o di ancoraggio al terreno.

Manuale di posa Grigliati (PDF)
Manuale di posa Drenanti (PDF)

BLOCCHI

Il blocco di calcestruzzo vibrocompresso è un elemento in calcestruzzo di forma parallelepipeda, prodotto industrialmente, forato o pieno, impiegabile per la costruzione di murature, portanti o non portanti, di rivestimenti o divisori. È necessario verificare inizialmente lo stato del piano di posa. Quest’ultimo deve essere perfettamente livellato per non pregiudicare l’allineamento dei corsi. Naturalmente deve essere preparato in maniera tale da sopportare il carico della struttura muraria in costruzione. Se la struttura lo prevede si decide il passo degli irrigidimenti verticali ricavati all’interno della muratura, in cui vengono posizionati i ferri di richiamo che partono dalle travi portamuro.

LA PULIZIA DELLE MURATURE

Anche per le murature la nostra azienda risolve il problema della pulitura grazie ad un servizio preciso ed accurato per i problemi di alterazione superficiale, intervenendo con le attrezzature idonee di assistenza post vendita in qualsiasi situazione. Possono essere rimossi graffi e vernici ed eventuali efflorescenze come per le pavimentazioni.

Manuale di posa Blocchi (PDF)